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STEP#30 - La scienza e la tecnica della cosa

Come ogni oggetto anche il santino ha subito nel corso dei tempi tante trasformazioni dovute all'evoluzione della scienza e quindi anche delle tecniche di produzione. Nell'antichità spesso i santini erano acquerellati, dipinti a mano usando colori vegetali o tempere, ma prima forma di riproduzione stampata di Santini risale alla metà del 1400 e coincide con la diffusione della cosiddetta xilografia . Tale tecnica consisteva nell'incisione di un'immagine su una tavoletta di legno che successivamente veniva inchiostrata e quindi impressa su carta o pergamena. In alcuni Paesi come Germania e Olanda si usava il rame,  perché a differenza del legno resisteva molto meglio all'umidità dell'inchiostro. Un'ulteriore tecnica che si diffuse molto nelle Fiandre fu quella dell' acquaforte , tecnica più complessa, perché si lavorava su lastre di metallo che venivano pulite attraverso procedimenti chimici, ma che permetteva una maggiore cura dei dettagli e delle sfum

STEP#29 - I numeri della cosa

Non è difficile trovare numeri collegati al santino della Madonna nella smorfia napoletana, uno su tutti è sicuramente il numero 8 che richiama appunto la Madonna , protagonista dell'oggetto da me scelto. Altro luogo collegato al santino è per esempio la Chiesa rappresentata dal numero 84 . Infine, sempre rimanendo nella dimensione religiosa, è facile pensare al numero 33 che altro non sono che gli anni di Cristo .

STEP#28 - Il protagonista della cosa

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Un protagonista del santino è Carlo Gariboldi che nel 1914 fondò la casa editrice EGIM (Edizioni grafiche Isonzo Milamo) che ha assunto il logo ED.G.MI (Edizioni grafiche Gariboldi Milano) verso la fine degli anni Quaranta. In più di cent'anni di storia sono state pubblicate diverse serie che ne fanno uno dei marchi più importanti nella produzione di oggetti  per il mondo religioso, per dare un'occhiata a qualche serie di santini si rimanda al link:  http://www.biagiogamba.it/egim/

STEP#27 - Il museo della cosa

Il Santino è sempre stata una costante nella storia e nella cultura di ogni popolo, per questo credo che sia facile improntare un ipotetico museo sul santino analizzandolo nella sua evoluzione storica,dalla sua prima comparsa fino ai giorni nostri. Per progettare un qualcosa di originale però io sceglierei di improntare il museo sui colori. Dividerei un grande ambiente in diverse stanze caratterizzando ognuna di esse con il colore predominante dei santini presenti in ognuna di esse, in modo da rendere un luogo all'apparenza statico e monotono in qualcosa capace di divertire e stupire.

STEP#26 - La cosa sui francobolli

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Ecco un paio di esempi rappresentanti la figura della Madonna sui francobolli Francobollo in edizione speciale per Natale 1978 Francobollo in edizione speciale di Natale del 2007

STEP#25 - La cosa a casa

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Il santino è un oggetto molto presente nella mia casa e nella mia quotidianità, oltre a portarlo sempre con me dentro il mio portafoglio, ne tengo anche uno sul mio comodino (come si può vedere in foto). Inoltre è molto usuale anche trovarlo attaccato sul parabrezza dell'auto, quasi come a proteggerci anche quando siamo al di fuori delle nostre mura domestiche

STEP#24 - La cosa nel cinema

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Il santino della Madonna appare in diverse scene del film "Anime Nere" del regista Francesco Munzi, prodotto nel 2015, una grande storia che ha ottenuto 16 candidature e vinto 9 David di Donatello.

STEP#23 - La cosa nella letteratura

Nella storia della letteratura italiana e non solo la religione ha sempre rivestito un ruolo fondamentale e centrale, e così anche quello che l'oggetto da me scelto rappresenta, ovvero la figura della Madonna. Ecco alcuni passi letterari che lo testimoniano:  “O Vergine Santissima! Voi, a cui mi sono raccomandata tante volte, e che tante volte mi avete consolata, voi che avete patito tanti dolori, e siete ora tanto gloriosa, e avete fatto tanti miracoli per i poveri tribolati, aiutatemi! Fatemi uscire da questo pericolo, fatemi tornar salva con mia madre, o Madre del Signore”.  Tratto dai Promessi Sposi, A.Manzoni "Oh ! I would like to sing, Mary, why I love you, Why your sweet name thrills my heart, And why the thought of your supreme greatness Could not bring fear to my soul. If I gazed on you in your sublime glory, Surpassing the splendor of all the blessed, I could not believe that I am your child. O Mary, before you I would lower my eyes! [...]&

STEP#22- La cosa nei fumetti

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Tratto da "Justice League Gods and Monsters-Superman" Part 2 of 3 DC Comics (2015) Tratto da "Justice League Gods and Monsters-Superman" Part 3 of 3 DC Comics (2015)

STEP#21 - La cosa nella musica

HOLY PICTURES  di David Holmes  https://youtu.be/g4t2AdltqrQ You're the one that I am with, when I'm all alone* You take me and you shake me down, soaking to the bone, No matter what I say to you, it's gonna work out fine, Been there before you see the light, I crystalize, Your shadow will not let me see, a vision of your soul, For all that you have given me, let me take control. You crystalize in every drop, every drop of tear. I carry you inside of me, don't let me disappear. Your the one that I am with now, when I'm all alone, I see your soul shine, Watch myself climb, Into the sun. Your the one that I am with now, when I'm all alone, I see your soul shine, Watch myself climb, Into the sun. Your shadow will not let me see, a vision of your soul, For all that you have given me, let me take control. You crystalized in every drop, every drop of tear. Your the one that I am with now, when I'm all alone, I see your soul shine, Watch

STEP#20 - I brevetti della cosa

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CHAPLET AND SHRINE OF THE HOLY ROSARY Inventore: Thomas Sault Anno di pubblicazione:  1902 Riferimento istituzionale: US719263A https://patents.google.com/patent/US719263A/en?q=holy&q=picture&oq=holy+picture

STEP#19 - La cosa nell'arte

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" Immacolata concezione " di Gian Battista Tiepolo, 1768, Museo del Prado , Madrid "Dipinto della Madonna del Carmine" , 1700 ca, Chiesa della Madonna del Carmine, Manfredonia " Madonna del Magnificat" di Sandro Botticelli, 1481, Galleria degli Uffizi, Firenze " Madonna di Bruges" di Michelangelo, 1503-1505 circa, Chiesa di Nostra Signora (Onze-Lieve-Vrouwekerk), Bruges

STEP#18 - In cucina

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Esempio di santino sull'Eucarestia: "Io sono il pane della vita, chi viene a me sarà sfamato" Talvolta è anche possibile trovare dei santini nei quali sul retro è stampata una preghiera di ringraziamento al Signore da recitare quando si è seduti al tavolo prima di iniziare a mangiare.

STEP#17 - La nuvola dei nomi

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Religione, speranza, carta, tecnica, simbolo, holy picture, figura, colori, preghiera, fede, святая картина, ricordo

STEP#16 - Una prima mappa concettuale

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STEP#15 - L'evoluzione futura della cosa

Il santino nato sicuramente come simbolo religioso da portare sempre con sé grazie alla sua praticità ed economicità, si è, per tali motivi,  negli ultimi anni svincolato da tale legame religioso diventando un prodotto di diffusione su larga scala. Basti pensare, per esempio, al cartoncino che i candidati politici distribuiscono durante le campagne elettorali. A portarlo al successo, oltre ai due motivi già scritti sopra, un altro è sicuramente la capacità espressiva della fotografia che ritrae il candidato in pose più o meno riuscite, che in ogni caso svelano qualcosa della sua personalità diventando un simbolo di identificazione con il messaggio elettorale e condizionandone in parte il successo finale.  Un' ulteriore innovazione futura potrebbe essere per esempio "la storia in foto" ovvero la diffusione nelle scuole di immagini, delle dimensioni di un santino, ritraenti i più importanti eventi storici da mostrare e da consegnare ai bambini visto che talvolta il potere

STEP#14 - La cosa come simbolo

Vi siete mai ritrovati fra le mani un santino? Magari quello custodito gelosamente nel portafoglio di vostra nonna? Bene, quel santino è molto più di un pezzo di carta, non è solamente un'immagine da conservare. Il santino nato come testimonianza di fede è diventato nel corso degli anni un simbolo, un segno, perchè la fede è anche fatta di segni. Quest'oggetto è emblema, metafora, ma soprattutto rappresenta una concezione di vita, quasi un modello da imitare e avere sotto gli occhi quotidianamente, da portare in tasca o tenerlo in macchina. Per esempio è quasi automatico per l'uomo nei momenti più difficili rivolgersi verso qualcuno o qualcosa di ultraterreno e farlo tenendo in mano un santino, magari leggendo le parole stampate su di esso, rappresenta quasi un "ponte" tra i due mondi.

STEP#13 - L'anatomia della cosa

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Talvolta è possibile anche che il santino sia plastificato esternamente per preservarlo meglio.

STEP#12 - I materiali della cosa

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Per parlare dei materiali che costituiscono il santino non si può non fare un richiamo alle varie tecniche di realizzazione perchè sono appunto quest'ultime che definiscono i materiali costituenti il santino. L'elemento principale è sicuramente il fondo, ovvero la base su cui vengono raffigurate le immagini,  e se al giorno d'oggi è quasi sempre un cartoncino in passato non era affatto così. Esistono per esempio santini su pergamena o cartapecora che usavano appunto pelle di pecora o capra che veniva conciata e lisciata su cui poi venivano dipinte le immagini. Altro tipo di santini erano quelli per esempio ricamati su tessuto che venivano impreziositi con un delicato ricamo di fili colorati. Nell'antichità spesso i santini erano acquerellati, dipinti a mano usando colori vegetali o tempere, ma col passare degli anni e con l'evoluzione della tecnica nel tardo '700 si passo alla litografia, un processo di stampa eseguita su pietra calcarea o lastre di metal

STEP#11 - La tassonomia della cosa

In questo post parleremo di come i  santini possano essere classificati, possono essere fatti vari tipi di classificazione in base al contenuto in essi raffigurato oppure in base al procedimento tecnico o artistico di realizzazione, ma andiamo per gradi: CLASSIFICAZIONE SECONDO TECNICA DI REALIZZAZIONE: In questo tipo di classificazione i santini possono essere suddivisi in 3 grandi settori: Quelli realizzati con tecnica manuale , di cui fanno parte quelli realizzati su pergamena, nonchè quelli fatti con ricami su tessuto o su vestiti Quelli realizzati con stampa meccanica, tra questi ci sono quelli traforati, a rilievo ma anche quelli fatti con le tecniche dell'incisione, litografia, oleografia, per finire con quelli scritti che contengono testo a stampa tra cui preghiere. In questo gruppo vanno annoverati le immaginette speciali : a teatrino e apribili a libro. CLASSIFICAZIONE PER SOGGETTO: Questo tipo di classificazione è ancor più lunga e complessa, infatti non tutt

STEP#10 - I proverbi della cosa

"Tiè, beccate 'sto santino, è un santo delle mie parti, è San Crispino che protegge il bianco, il nero e il burino!" Dal film "Vacanze in America"

STEP#09 - I nomi della cosa

Come ogni cosa anche il santino ha un nome in ogni lingua e in ogni dialetto e in questo post ne andremo ad analizzare qualcuno. Intanto come è facilmente intuibile "Santino" non è altro che il diminutivo di Santo che deriva dal latino "Sanctum". in italiano : Santino  in dialetto calabrese:  ' a figura da Madonna in inglese: holy picture in cinese:  聖像  in giapponese:  聖なる絵 in russo:  святая картина Per finire con il francese dove si chiama "  image sainte" e qui non ci sarebbe nemmeno bisogno della traduzione...

STEP#07 - Un film

STEP#08 - La cosa

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L'oggetto da me scelto e che da adesso in poi diventerà elemento centrale di questo blog è il santino della Madonna. Ho deciso di scegliere questo oggetto perchè credo sia una cosa che tutti, credenti e non, abbiano avuto tra le mani almeno una volta.  Tale oggetto credo rispecchi al meglio la cultura e il popolo calabrese da sempre noto per la forte religiosità e la grande devozione verso la Madonna in ogni sua forma. Da oggetti di culto, conservati dagli uomini dentro al cappello, nei portafogli, nei taschini fino a diventare oggetti di superstizione e da collezione in appositi album. Si dice addirittura che talvolta una piccola parte in un angolo venisse strappata e fatta ingerire agli ammalati. Credo dunque ci sia davvero tanto nascosto dietro questo "piccolo pezzo di carta" e ne parleremo nei prossimi post.

STEP #06 - Il nome del luogo

Secondo gli storici l'etimologia del toponimo Spilinga deriva dal greco "Spelunga", grotta; oppure "Spelaionghe" terra ricca di grotte e ancora da "Spelinka", caverna. Infatti, nelle immediate vicinanze di Spilinga si trovano, ancora oggi, delle grotte nelle quali trovarono rifugio i superstiti alla frana sull'abitato di "Condrochilone" che sorgeva nei pressi dell'attuale centro.

STEP #05 - Il mito

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Un'antica storia narra che Spilinga fu il paese natio di Andrea Orlando, un giovane contadino che però ben presto si diede al brigantaggio. Orlando era un bovaro che decise di diventare bandito in difesa, soprattutto, dei poveri e degli oppressi, la sera in cui, di ritorno dalla campagna, trovò in casa la madre piangente per la caldaia che aveva dovuto consegnare all’esattore, non avendo potuto pagare il piccolo tributo per mancanza di soldi.Egli non ebbe esitazione ad uccidere l’esattore e a darsi alla macchia; ma pur diventato brigante egli avrebbe conservato un forte sentimento di onestà. Si racconta che fece uccidere un gregario che si era permesso di chiedere per sé dei soldi ad una famiglia benestante di Ricadi, servendosi però del nome di Orlando. Egli con la sua azione e i suoi sostenitori rappresentò l’ostilità contadina verso i proprietari di terre e, in generale, verso i possidenti.

STEP #04 - Citazioni

"Quando ero in città, ricorrevo alle caramelle alla menta, quando invece ero in paese, a Spilinga, masticavo l'origano che trovavo facilmente lungo il ciglio della strada durante le mie passeggiate. Sarebbe stato sufficiente che masticassi quell'origano per ingannare la sensibilità di mia madre" Antonio Miceli, L'ultima sigaretta, Meligrana Giuseppe Editore, 2009, pp 13

STEP #03 Il Libro

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"L'ultima sigaretta" di Antonio Miceli Una storia vera. Il racconto di una conquista importante, quella dell’indipendenza dal vizio del fumo. Esempi e mezzi per risolvere un problema che fin dal lontano passato è stato, per il protagonista della vicenda, motivo di afflizione e di disperazione. Aiutato da un’improvvisa reazione egli, in un momento eccezionale, troverà le basi per una spietata lotta contro se stesso nella quale assumeranno molta importanza le testimonianze attinte dal passato. https://www.mondadoristore.it/L-ultima-sigaretta-Antonio-Miceli/eai978889503185/

STEP#02 - Le cose

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LA 'NDUJA Spilinga è un centro noto in tutta la Calabria, e anche in gran parte d'Italia, per la produzione di un particolare insaccato: la  'nduja . Il nome deriva dal francese andouille , che vuol dire salsiccia. Secondo alcuni potrebbe risalire al tempo della dominazione spagnola, secondo altri al periodo napoleonico. Certamente la 'nduja  è legata alla tradizione culinaria dei contadini dell'area del monte Poro che la realizzavano con le parti più povere del suino, è infatti preparata con le parti grasse del maiale e tanto peperoncino. Il modo migliore per appezzarla è sicuramente spalmata sul pane, anche se i calabresi in cucina la utilizzano in tantissimi piatti, come per esempio sulla pizza o per insaporire i sughi. Ogni anno, l'8 Agosto, a Spilinga si svolge la sagra della 'nduja , una serata all'insegna della musica e del cibo dove è possibile gustare la 'nduja in tantissime diverse pietanze, questo evento richiama ogni anno migliaia di

STEP#01 - SPILINGA (VV)

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S pilinga è un piccolo comune del vibonese, di poco più di 1000 abitanti, ricadente nell'altopiano del Monte Poro. ALTITUDINE : 455 metri COORDINATE GEOGRAFICHE : 38°37' N  15°54' E