Non è difficile trovare numeri collegati al santino della Madonna nella smorfia napoletana, uno su tutti è sicuramente il numero 8 che richiama appunto la Madonna , protagonista dell'oggetto da me scelto. Altro luogo collegato al santino è per esempio la Chiesa rappresentata dal numero 84 . Infine, sempre rimanendo nella dimensione religiosa, è facile pensare al numero 33 che altro non sono che gli anni di Cristo .
Come ogni oggetto anche il santino ha subito nel corso dei tempi tante trasformazioni dovute all'evoluzione della scienza e quindi anche delle tecniche di produzione. Nell'antichità spesso i santini erano acquerellati, dipinti a mano usando colori vegetali o tempere, ma prima forma di riproduzione stampata di Santini risale alla metà del 1400 e coincide con la diffusione della cosiddetta xilografia . Tale tecnica consisteva nell'incisione di un'immagine su una tavoletta di legno che successivamente veniva inchiostrata e quindi impressa su carta o pergamena. In alcuni Paesi come Germania e Olanda si usava il rame, perché a differenza del legno resisteva molto meglio all'umidità dell'inchiostro. Un'ulteriore tecnica che si diffuse molto nelle Fiandre fu quella dell' acquaforte , tecnica più complessa, perché si lavorava su lastre di metallo che venivano pulite attraverso procedimenti chimici, ma che permetteva una maggiore cura dei dettagli e delle sfum...
Secondo gli storici l'etimologia del toponimo Spilinga deriva dal greco "Spelunga", grotta; oppure "Spelaionghe" terra ricca di grotte e ancora da "Spelinka", caverna. Infatti, nelle immediate vicinanze di Spilinga si trovano, ancora oggi, delle grotte nelle quali trovarono rifugio i superstiti alla frana sull'abitato di "Condrochilone" che sorgeva nei pressi dell'attuale centro.
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