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STEP#33 - La sintesi finale

Siamo giunti alla fine di questo percorso che ci ha accompagnato negli ultimi mesi, un viaggio ricco di storie e curiosità sul  santino della Madonna , un oggetto che nella sua  semplicità  nasconde in realtà tanti significati che nemmeno io conoscevo prima di iniziare a scrivere questo blog, a partire da quello simbolico , fino all'esplorazione di mondi come quello del cinema  e dei fumetti . I più attenti, però, si ricorderanno che la scelta di incentrare questo blog sul santino  deriva dal luogo da cui eravamo partiti, ovvero Spilinga , un piccolo paesino famoso per la produzione della 'Nduja  e per i suoi terreni incontaminati come descritto da Antonio Miceli in "L'ultima sigaretta" . Dopo aver dunque raccontato l' origine del nome e i miti che si nascondono dietro questo luogo siamo passati a studiare il santino in ogni sua forma ; particolarmente interessante è stato trovare la presenza del santino sui francobolli  e in campi come quelli della musica

STEP#32 - Le azioni della cosa

In questo post elencherò le azioni proprio del santino. Pregare Invocare  Bruciare  Adorare Venerare Portare Stampare

STEP#31 - L'ABC della cosa

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Ecco di seguito l'  Abbecedario del santino : A come adorazione , il santino è oggetto di adorazione popolare. B  come bianco , il retro di ogni santino è bianco e quasi sempre contiene una breve supplica. C  come Chiesa, la Chiesa cattolica ha fondato la propria identità sulla raffigurazione della Madonna e dei santi, per personificarli e renderli, quindi, più accessibili al popolo. D  come disegno , quando nacquero i santini, nel '500, gli artisti disegnavano i soggetti mentre i loro collaboratori avevano il compito di inciderli su legno o su rame per realizzare le immagini in fogli. E come EGIM, la E.G.I.M è una delle principali case editrici italiane specializzate nella stampa di santini e oggetti religiosi in generale. F come fuoco, spesso, in determinate occasioni, il santino viene bruciato come buon auspicio. G come guerra , le guerre iconoclastiche vennero combattute nella prima metà dell'VIII secolo, quando l'iconoclastia, cioè la lotta alle immagini

STEP#30 - La scienza e la tecnica della cosa

Come ogni oggetto anche il santino ha subito nel corso dei tempi tante trasformazioni dovute all'evoluzione della scienza e quindi anche delle tecniche di produzione. Nell'antichità spesso i santini erano acquerellati, dipinti a mano usando colori vegetali o tempere, ma prima forma di riproduzione stampata di Santini risale alla metà del 1400 e coincide con la diffusione della cosiddetta xilografia . Tale tecnica consisteva nell'incisione di un'immagine su una tavoletta di legno che successivamente veniva inchiostrata e quindi impressa su carta o pergamena. In alcuni Paesi come Germania e Olanda si usava il rame,  perché a differenza del legno resisteva molto meglio all'umidità dell'inchiostro. Un'ulteriore tecnica che si diffuse molto nelle Fiandre fu quella dell' acquaforte , tecnica più complessa, perché si lavorava su lastre di metallo che venivano pulite attraverso procedimenti chimici, ma che permetteva una maggiore cura dei dettagli e delle sfum

STEP#29 - I numeri della cosa

Non è difficile trovare numeri collegati al santino della Madonna nella smorfia napoletana, uno su tutti è sicuramente il numero 8 che richiama appunto la Madonna , protagonista dell'oggetto da me scelto. Altro luogo collegato al santino è per esempio la Chiesa rappresentata dal numero 84 . Infine, sempre rimanendo nella dimensione religiosa, è facile pensare al numero 33 che altro non sono che gli anni di Cristo .

STEP#28 - Il protagonista della cosa

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Un protagonista del santino è Carlo Gariboldi che nel 1914 fondò la casa editrice EGIM (Edizioni grafiche Isonzo Milamo) che ha assunto il logo ED.G.MI (Edizioni grafiche Gariboldi Milano) verso la fine degli anni Quaranta. In più di cent'anni di storia sono state pubblicate diverse serie che ne fanno uno dei marchi più importanti nella produzione di oggetti  per il mondo religioso, per dare un'occhiata a qualche serie di santini si rimanda al link:  http://www.biagiogamba.it/egim/

STEP#27 - Il museo della cosa

Il Santino è sempre stata una costante nella storia e nella cultura di ogni popolo, per questo credo che sia facile improntare un ipotetico museo sul santino analizzandolo nella sua evoluzione storica,dalla sua prima comparsa fino ai giorni nostri. Per progettare un qualcosa di originale però io sceglierei di improntare il museo sui colori. Dividerei un grande ambiente in diverse stanze caratterizzando ognuna di esse con il colore predominante dei santini presenti in ognuna di esse, in modo da rendere un luogo all'apparenza statico e monotono in qualcosa capace di divertire e stupire.